IL GATTO ANZIANO
Il gatto puo’ essere considerato anziano a partire dai 7-10 anni anche se ormai la vita dei felini, si continua ad allungare ritardando l’inizio della senilita’ ad una fase sempre piu’ lontana. Se la senilita’ comincia a 7 anni puo’ avere una durata decisamente piu’ lunga dell’infanzia o della vita adulta. Considerando che un gatto domestico puo’ vivere fino (in media) a 16 anni con casi eccezionali di morte a 22 anni e perfino records di 36 anni, significa che il nostro gatto e’, per oltre meta’ della sua vita anziano. I primi segni di senilita’ possono apparire all’eta’ di 7 anni ma non sempre l’eta’ biologica corrisponde in modo parallelo al passare del tempo, comunque e’ buona norma (anche in caso di assenza di patologie) cominciare una dieta senior da stabilire con il proprio veterinario proprio dal settimo anno di eta’. Da 8 anni in poi le visite veterinarie vanno ripetute piu’ assiduamente.
Quali sono i primi segni del gatto anziano (7-12 anni)?
Come per gli umani una delle prime cause della senilita’ felina sono i problemi ossei, in particolar modo l’artrosi. L’insufficienza renale, il diabete e la calcolosi, anche se possono colpire gatti molto giovani, si manifestano con piu’ facilita’ dopo i 7 anni di eta’. In tutti questi casi la dieta, la prevenzione e la scoperta della patologia ai primi sintomi puo’ prolungare la vita del gatto e assicurare anni di serenita’ e discreta salute nonostante la patologia in atto. Capire i sintomi e’ abbastanza facile soprattutto se si e’ stabilita una profonda conoscenza del nostro amico a quattro zampe. Per l’artrosi o altre patologie dello scheletro come artrite, reumatismi, osteoporosi etc. vanno monitorati i movimenti quotidiano del gatto. Nel momento in cui non riesce a salire la sedia o il tavolo su cui saltava in modo naturale e spontaneo, la patologia e’ gia in uno stato avanzato. Per quanto riguarda l’insufficienza renale (forse una delle malattie piu’ comuni tra i felini) va monitorata la sete e la frequenza nel bere. Il vomito puo’ indicare lo stato avanzato del danno renale. Il diabete puo’ essere controllato con la stessa modalita’ ma la glicemia alta puo’ stimolare oltre che la sete anche e soprattutto la fame. La struvite puo’ essere controllata con un semplice multistick, una striscia reattiva da immergere nelle urine. Se il PH ha valori oltre i 6.5-7 ci potrebbe essere una presenza di cristalli nelle urine. Si consiglia di fare controlli casalinghi con il multistick ogni 2-3 giorni cosi da prendere dimestichezza con questo utile (anche se a volte poco preciso) strumento anche per altri importanti valori come il glucosio, il peso specifico etc. Anche se la terapia reidratante andrebbe fatta solo in caso di necessita’ sarebbe opportuno prendere dimestichezza anche con la flebo cosi’ da abituare il gatto e soprattutto noi stessi a questo tipo di terapia che potrebbe risultare molto utile in futuro. Altre patologie possono essere varie allergie che spesso si risolvono con semplici diete. L’assunzione di farmaci come antibiotici o cortisone andrebbe accompagnata da possibili gastroprotettori, fermenti lattici e vitamine del gruppo B che possono sopperire a molte altre patologie come ulcere o gravi problemi intestinali. Dopo i 7 anni di eta’ possono insorgere problemi dentali. Se si nota inappetenza a causa del dolore nel cavo orale il nostro amico potrebbe avere mal di denti ma anche altre patologie come afta, stomatite, gengivite e granuloma eosinofilico, tutte patologie molto comuni che possono colpire il gatto in eta’ avanzata. Sarebbe opportuno imparare a sentire (accarezzando dolcemente il gatto) se sono presenti cisti o gonfiori sul corpo del nostro gatto soprattutto in alcuni punti nevralgici come la pancia e il collo. Ovviamente ad ogni sintomo (alterazione di sete e fame o inappetenza, vomito, feci molli, muco o sangue nelle feci, problemi nella minzione, colore e odore delle urine, alitosi, letargia, mobilita’ ridotta, respirazione, battito cardiaco, scoperta di una ciste) va consultato il veterinario, vanno fatti gli esami del sangue e delle urine in laboratorio per capire i valori esatti e agire immediatamente con una terapia adeguata. Intorno ai 12 anni i sensi del gatto sono solitamente meno perspicaci, le ferite guariscono piu’ lentamente, gli organi interni sono meno efficienti. A volte a causa del dolore o della stanchezza i gatti sembrano caratterialmente piu’ irritabili ma e’ solo pura difesa. Questo e’ proprio il momento in cui hanno piu’ bisogno di affetto e cure da parte nostra. Un consiglio pratico e’ quello di evitare l’uso del cortisone se non assolutamente necessario e soprattutto quello di antidolorifici non corticosteroidei.
Quali sono i segni di un gatto molto anziano (12-18 anni)?
In questa fase oltre alla dieta, alle vitamine, ai fermenti lattici probiotici in caso di bisogno andrebbe scoperto quali carenze puo’ avere il nostro gatto e quindi somministrare alcuni integratori come aminoacidi di vitale importanza, carnitina, arginina, taurina, potassio, chitosano, fibre, glucosamina etc. E’ importante sempre capire quali di queste sostanze possono risultare nocive in caso di patologie in corso. Per esempio l’arginina deve essere data con attenzione in caso di iperazotemia di origina renale e la glucosamina puo’ far aumentare la glicemia in caso di diabete. Oltre i 12 anni la densita’ ossea si assottiglia, il tono muscolare diminuisce, il grasso sottocutaneo sparisce e la pelle e’sempre piu’ fragile. L’udito, la vista, l’olfatto diminuiscono la loro capacita’ di captare informazioni. La mobbilita’, probabilmente gia’ compromessa dall’assottigliamento osseo e muscolare, viene ulteriormente ostacolata dalla diminuzione della capacita’ sensoriale. Gli occhi sono solitamente velati, a volte appare la terza palpebra e spesso le cataratte. L’insufficienza renale se non ha colpito il gatto prima dei 12 anni diventa quasi una certezza a 15. Per queste ragioni la cuccia (sempre pulita e di facile accesso) va sistemata a terra senza scale o ostacoli con acqua fresca e lettiera a brevissima distanza. Non usare sostanze chimiche o detergenti intorno alla cuccia per un raggio di 10 metri e magari spruzzare sostanze naturali a base di ferormoni felini nei luoghi abituali della passeggiata. Se date una festa con molti invitati portate il gatto in una stanza tranquilla. Non lasciare il gatto fuori casa perche’ potrebbe perdere l’orientamento, perdersi e rimanere sotto la pioggia. Il gatto deve essere rassicurato in continuazione con affetto, amicizia e calore. Fare dei regali al proprio gatto come una coperta nuova, una scatola dove puo’ entrare, un cibo dal sapore gradevole oppure una spazzola morbida per spazzolarlo. Se il gatto ha perso quasi totalmente i sensi (soprattutto la vista) limitare il suo spazio in un luogo sicuro senza spostare mobili e oggetti cosi la sua memoria puo’ continuare a guidarlo. Consultare il proprio veterinario per somministrare un antidolorifico (possibilmente oppiaceo) in caso di dolore. Accompagnare con dolci carezze il proprio gatto anziano sotto un raggio di sole, spazzolarlo quotidianamente, detergere il pelo con appositi fazzoletti almeno una volta alla settimana, tenere pulito con appositi prodotti il cavo orale e se non doloranti anche le unghie visto che il gatto perde la capacita’ di affilarsi gli artigli. La pulizia del manto e’ importantissima per evitare che ingoi boli di pelo ma e’ anche un modo di dimostrare il nostro affetto. Evitare di toccare la pancia o zone doloranti. Fare sempre attenzione alle articolazioni poiche’ il minimo movimento sbagliato potrebbe creare fratture. A volte delle microfratture sono invisibili ma molto dolorose. Se il gatto ha bisogno di cure o e’ sotto una specifica terapia prendere ogni possibile precauzione per farlo sentire il piu’ possibile rassicurato. Per esempio scaldare affinche’ siano tiepide le flebo immergendo le siringhe in acqua calda (non bollente), usare gli aghi piu’ piccoli possibili per iniezioni, capire quali sono le zone meno doloranti per inserire gli aghi, spruzzare diffusori di ferormoni felini, atti a rilassare il gatto in modo del tutto naturale. Alcune sostanze omeopatiche e i fiori di Bach possono migliorare la senilita’ del gatto. Ovviamente e’ opportuno rivolgersi ad un bravo omeopata. Prendersi cura di un gatto anziano puo’ essere un esperienza che puo’ cambiare la vita. Si tratta di accompagnare una creatura che dopo anni di convivenza con noi ci svela sempre di piu’ i misteri che l’hanno caratterizzato. All’improvviso i suoi occhi non sono piu’ cosi enigmatici ma diventano incredibilmente familiari. Il nostro aiuto e le nostre cure lo rassicurano e di conseguenza il suo affetto e la sua fiducia nei nostri confronti (nonostante iniezioni, flebo e medicine amare) e’ quasi disarmante. Nonostante la perdita della capacita’ sensoriale ci riconosce, ci cerca e ci continua ad amare. Forse capisce che lo stiamo accompagnando verso i suoi ultimi giorni. Ma sara’ una sfida e una lezione vedere le sue capacita’ di reazione, la sua forza e la sua dignita’ fino alla fine.