L’ALIMENTAZIONE NEL GATTO :GLI ERRORI PIU’ COMUNI
La spinta che mi ha portato a scrivere e’stato il senso di impotenza nei riguardi di una dilagante epidemia di casi di obesita’, allergie,problemi renali neoplasie ,intossicazioni varie con cui i nostri amici gatti sono costretti a convivere.In un’era in cui la strumentazione fa da padrone si e’ trascurata il senso della medicina intesa come tale.Cerchero’di trattare i vari argomenti evitando di trattare termini tecnici difficilmente comprensibili ma bensi portare un dialogo semplice e facilmente comprensibile cosi come una visita ambulatoriale tra medico e proprietario.
L’unica arma che un proprietario ha per decidere sulla salute del proprio gatto e’la qualita’ del cibo.Per troppi anni sono stato bersagliato da una pubblicita’ incessante di prodotti del petfood presso il mio studio.Mi accorgevo che delegavo la mia professionalita’ semplicemente a quella bustina di croccantini senza sapere quello che c’era dentro .In termini di alimentazione devo dire che in campo veterinario non c’e’ una grossa competenza grazie anche al fatto che questo argomento e’ affidato ormai da anni a case produttrici che sponsorizzano congressi e scuole di specializzazioni.
Dopo questo sfogo e’interesse mio fare capire concetti chiari che devono fare intendere al semplice proprietario ,che non pretende di essere un nutrizionista ,quali sono semplicemente gli errori piu’ comuni dell’alimentazione industriale .
Per comprenderli bisogna rifarsi alla natura del gatto
Vi siete chiesti cosa mangia il gatto in natura?
Il gatto a differenza del cane e’ un carnivoro stretto vale a dire a bisogno necessariamente di carne .In natura si ciba di, carne e vegetali della preda assimila tutto organi interni, carne dalle quali trae tutto quello che gli serve oltre ad una percentuale d’acqua.
I nostri amici in casa invece ricevono un’alimentazione che di naturale ha poco.
Se analizzaziomo il contenuto di alcuni croccantini ci accorgiamo che la carne e’ presente in farina privata di quella proprieta’ biologica grazie alla cottura a cui e’ sottoposta in piu’ una grossa quota di cereali serve come riempitivo per la produzione .I cereali non fanno certo parte della dieta di un gatto .In tutti questi anni il nostro amico si e’ dovuto adattare a questa dieta con no pochi problemi quali allergie ed intolleranze.
I carboidrati che provengono dai cereali vengono male metabolizzati alzando l’ insulina e sovraccaricando gli organi interni con tute le conseguenze possibili,predisposizione all’obbesita’,pancreati,squilibri della flora intestinale.
Per ovviare a queste carenze nutrizionali vengono aggiunte minerali vitamine amminoacidi essenziali, inoltre per essere appetibile ci vorra’ un aromatizzante che e’ il responsabile di una sorta di droga olfattiva a cui il gatto diventa dipendente.Ma siamo sicuri che quel prodotto ha un valore nutrizionale accettabile ?.Senza parlare poi delle possibili contaminazioni batteriche e micotiche che durante lo stoccaggio puo’subire
Ormai molti proprietari sono stati educati a fornire ai propri amici esculsivamente prodotti del petfood grazie anche a molti veterinari che invitano in tal senso privando assolutamente una dieta casalinga.
Ma la mia domanda e’ semplice
Tra un pezzo di carne fresca e’ un mucchietto di farina di carne mischiata a farina di cereali quale pensata dia il maggior apporto nutritivo?
La risposta e’ molto semplice mentre nel pezzo di carne ci sono tutte le proteine, una quota di vitamine e minerali allo stato naturale, nella farina di carne di dubbia origine il valore nutrizionale non e’specificato perche’ le proteine trattate con alte temperarute si alterano alcune quali la taurina indispensabile per il gatto addirittura di distruggono.Per ovviare a questa perdita vengono aggiunte insieme ad una chimica che comprende vitamine minerali additivi coloranti addensanti emulsionanti.
Pensate che ogni giorno il vostro gatto ingerisce una piccola quota di sostanze chimiche estreane per il suo organismo .Non ci sono studi che descrivono le alterazioni che questa chimica determina nell’organismo ovviamente tutto cio andrebbe a discarico delle multinazionali produttrici ,ma si fa poca fatica ad immaginarlo.
Ma come mai nonostante tutto il petfood continua ad avere tanti consensi tra i consumatori?
Le ragioni sono tre:
I°fattore tempo la gente oggi non ha il tempo di cucinare per se stesso figuriamoci per il gatto .
II° fare una dieta casalinga e’ un compito laborioso che richiede tempo e’ professionalita’,ogni dieta e specifica per stato di salute, razza, eta’non esiste una dieta per ciascun gatto perche’ ogni gatto ha le sue preferenze che bisogna assecondare,ma soprattutto il cambio di dieta deve essere graduale nel tempo il gatto deve dimenticare quella sorta di memoria sensoriale derivata dagli aromatizzanti presenti nei prodotti industriale.
III° e non ultimo molti veterinari affidano la nutrizione a questi prodotti delegando la loro professionalita’ a quella marca di prodotto che promette risultati, spesso senza chiedersi se quella formulazione realmente e’ in grado di riequilibrare lo stato di salute.
Ma quanto deve mangiare il mio gatto ?
Questo rappresenta un vero problema ,in quanto non tutti i gatti hanno la stessa attivita’ fisica.Il classico gatto che rimane sulla poltrona tutto il giorno necessita di meno calorie rispetto ad un altro gatto che e’ esempre in attivita’ci sono infatti razze piu’ sedentarie di altre che sono piu’ attive.
Tutto questo per dire che spesso si e’ portati a dare troppo cibo, questo eccesso di cibo si traduce in un aumento di radicali liberi cioe’ di scarti che per essere eliminati sottopongono gli organi interni ad un superlavoro oltre ad un incremento di peso che con il tempo porta all’obesita’ una vera e propria epidemia con tutte le conseguenze che comporta.C’e’ da dire che spesso il proprietario identifica la continua ricerca di cibo con miagoli incessanti come una richiesta di cibo per fame .E’una sorta di bulimia dovuta ad una disfunzione ormonale con eccesso di insulina ,altre volte invece rappresenta una richiesta di attenzione da parte del proprietario una sorta di mancanza di distrazione per un ambiente monotono che non stimola il gatto ,concentrando tutte le sue attenzioni sul perditempo piu’ comune il mangiare.A questi continui miagolii il proprietario sfinito cede riempiendo continuamente la ciotola per avere un attimo di quiete.
L’obesita’ porta spesso al diabete oltre a disfunzione di organi a problemi articolari ,disfunzioni immunitarie che aprono la porta ad allergie e tumori .
Spesso il proprietario non si attiene ad i dosaggi dell’etichetta in base al peso dell’animale e non si accorge che aumentando ogni giorno di qualche caloria nel tempo fa la differenza .
Per quelli che non possono rinunciare al petfood ?
Sicuramente l’umido (la scatoletta)rappresenta un ottima alternativa in quanto la carne o il pesce e ben visibile all’apertura del prodotto ,inoltre le proporzioni tra proteina carboidrati grassi e’ piu’ rispettata con una giusta percentuale di acqua indispensabile per la sua digestione ,ovviamente la marca del prodotto fa la differenza .Non bisogna credere che le marche piu’ sponsorizzate siano sempre le migliori ci sono delle aziende poco conosciute al pubblico che pero’ adoperano ingredienti di prima scelta senza mettere il grano e il mais e derivati cereali,ma affidandosi a carni rosse,bianche ,pesce ,verdure senza aggiunta di coloranti e additivi .
Spesso sono poco presenti nei pet shop tradizionali e avvolte bisogna ordinarli per corrispondenza attraverso internet.
Per chi invece vuole cucinare
In tal caso si la strada e un po piu’impegnativa ma senz’altro e’ un investimento di salute!
Gli gradienti sono carne rossa ,carne bianca e pesce ,(non vanno cotte troppo altrimenti perdono tutti i principi nutritivi ma bensi’ va sbollentata o meglio al vapore). le verdure cotte ,grasso di pollo,un cucchiano d’olio oliva o girasole ,carbonato di calcio ,una compressa di integratore mutivitaminico minerale .In base allo stato di salute gli ingredienti saranno dosati nelle giuste proporzioni.Un punto importante e’ la Taurina questo e’ un amminoacido essenziale che si trova nella carne se questa viene cotta troppo viene completamente distrutta quindi dobbiamo aggiungerla nella dieta.
La funzione di questo amminoacido e’ fondamentale per la retina ,la formazione della bile e per l’attivita’ muscolare specie del cuore .Infatti a causa di una carenza di questo amminoacido le malattie cardiache stanno di molto aumentando. Spesso queste cardiopatie all’inizio sono asintomatiche il gatto si presenta solo un po’ debole ma puo’ presentare valori del fegato e reni alterati la diagnosi arriva ormai quando il muscolo cardiaco e’ compromesso.
Piu’ il soggetto e anziano piu’ necessita di proteine di alta qualita’.Infatti un errore comune e’ pensare che i gatti anziani devono astenersi dalla carne perche l’eccesso di proteina possa alterare i reni in realta’ il gatto anziano non puo’ fare a meno di una cetra quota di proteine se si priva di queste il suo organismo le recupera da i muscoli e organi dimagrendo e ammalandosi di fegato e reni .Il problema sta non tanto nella quantita’ di queste proteine ma nella qualita’,devono essere proteine facilmente digeribili senza dare scarti azotati che sono i responsabili del rialzo dell’azotemia Spesso i prodotti specifici renali hanno una quota di carboidrati eccessiva che interferisce sull’assorbimento delle proteine impedendo anche l’assorbimento di magnesio calcio zinco iodio ferro .,creando una flora eccessivamente acida dovuta alle fermentazioni intestinali che altera la peristalsi intestinale con rallentamento del transito .Tutto questo il gatto lo manifesta con un pelo scadente debolezza vomito saltuario spesso per ingestione di peli e stitichezza alternata a diarrea.
La quota di carboidrati deve essere molto bassa in alcune diete e consentito del riso ben cotto lavato dall’amido in eccesso .
Il gatto a differenza del cane non ha bisogno di zuccheri infatti sintetizza il glucosio che gli serve dalle proteine del corpo attraverso una reazione nel fegato, ,dopo un pasto di carboidrati in eccesso la sua insulina si alza di molto e questo picco puo durare fino a 18 ore ,il pancreas deve lavorare molto fino avvolte ad esaurirsi con le conseguenze del caso :disturbi pancreatici,obesita’,alterazioni intestinali
Fondamentale quindi chi decide di fare una dieta casalinga e’ di affidarsi ad un Nutrizionista Veterinario che vi segua passo passo per la dieta piu’adatta al vostro amico a quattro zampe.